
Marketing per i professionisti: una proposta qualitativa
Il marketing per i professionisti, che tu sia un avvocato, uno psicologo/psicoterapeuta o un commercialista, è “roba da professionisti”. Una frase che in teoria appare scontata, ma in pratica non lo è. Non risulta difficile imbattersi, ad oggi, in improvvisati che offrono servizi digitali a ordini professionali, senza la benché minima conoscenza dei codici deontologici di riferimento. Un particolare che appare rilevante agli occhi del professionista, che potrebbe trovarsi poi in situazioni spiacevoli. Ecco due esempi probabili.
Supponiamo che tu sia un avvocato, e che voglia comunicare online con successo. Avendo appena avviato l’attività, hai una mezza idea di iniziare con una strategia basata su una offerta iniziale scontata, o affidandoti a terzi per acquisire clienti. La domanda che ti pongo è: può un avvocato ricorrere a tali strategie? La risposta è negativa a causa del codice deontologico che non lo permette.
Una situazione altrettanto delicata si presenta con gli psicologi. L’articolo 40 del codice deontologico degli psicologi italiani pone particolari freni, soprattutto nei confronti di una comunicazione digitale non altamente professionale e scientifica.
Indipendentemente dai limiti posti dalla vigente legislazione in materia di pubblicità, lo psicologo non assume pubblicamente comportamenti scorretti finalizzati al procacciamento della clientela. In ogni caso, può essere svolta pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio il cui rispetto è verificato dai competenti Consigli dell’Ordine. Il messaggio deve essere formulato nel rispetto del decoro professionale, conformemente ai criteri di serietà scientifica ed alla tutela dell’immagine della professione. La mancanza di trasparenza e veridicità del messaggio pubblicizzato costituisce violazione deontologica.
Posto il fatto inequivocabile che il professionista non possa agire in totale libertà, esistono modalità di marketing per i servizi professionali lecite e funzionali. Andiamo a scoprirli insieme.
comunica la tua professionalità in modo trasparente
Se prima il passaparola rappresentava il 100% del veicolo per la conquista del mercato di alcune figure, questa percentuale sta lentamente cambiando, favorendo il mondo online. La nicchia della salute mentale ha visto incrementare di molto le richieste online in periodo covid, così come i servizi legali e contabili (commercialista), per non parlare delle assicurazioni. La digitalizzazione è in atto, e, tra pochi, anni sarà imprescindibile avere una forte presenza online per evitare di rimanere esclusi dal mercato.
Il primo passo consiste nel ragionare sui valori e sui punti di forza del professionista o dello studio di riferimento. Solo così sarà possibile identificare i migliori canali di comunicazione e le strategie più conformi al raggiungimento dei propri obiettivi. In Bebrand Studio siamo soliti partire da un’ attività di Branding, nella quale appunto viene costruito e comunicato il vantaggio competitivo del professionista. Una volta che avrai le idee chiare, sarà possibile conquistare nuovi clienti, comunicando esclusivamente la tua professionalità. In che modo?
Gli strumenti del marketing per i servizi professionali
Quando una persona ha un problema, cerca la soluzione online. Su Google, Bing o Safari poco importa: i professionisti nelle prime posizioni vengono trovati con maggior facilità. Il primo passo, quindi, consiste nell’essere visibili sui motori di ricerca. Ma, attenzione, non è finita qui: una volta che il potenziale cliente clicca, ed entra a contatto con il tuo sito/pagina web, dovrà trovare una risposta concreta ai suoi bisogni.
Riprendiamo ex novo il nostro amico avvocato dei primi paragrafi: prima di tutto occorre verificare quali siano i termini di ricerca più utilizzati in merito ad un ipotetico problema che le persone potrebbero avere. Supponiamo che sia stata identificata la frase chiave “querela cosa fare”, intesa come ricerca da chi riceve la sua prima querela e non sa come comportarsi (quindi, un potenziale cliente).
Il secondo step consiste nel creare una serie di contenuti che vadano a rispondere, nel modo il più esaustivo possibile, alle curiosità di chi cerca la frase chiave, o simili, online. Partiamo dal presupposto che i contenuti online non possono in alcun modo sostituire una consulenza, e che, in casi simili, l’utente, notando la professionalità dell’avvocato, sarà naturalmente portato al contatto per ricevere un parere completo sulla sua situazione specifica.
L’esempio riportato è ideale: non tutti gli utenti entrati in contatto con il contenuto diverranno clienti, e soprattutto altri studi di avvocati potrebbero essersi posizionati, già prima di te, per la stessa frase chiave, ottimizzando le risorse per la SEO. In breve, grazie ad alcuni tecnicismi digitali, è possibile creare un contenuto che venga spinto da Google stesso nelle prime posizioni (non basta essere esaustivi).
Marketing per i professionisti: la migliore scelta
A livello strategico, un buon marketing per professionisti dovrebbe quindi tenere conto delle norme deontologiche, utilizzando strategie di content marketing che portino l’utente a percepirne la competenza e la professionalità. In Bebrand Studio abbiamo ideato un nostro modello di percorso specifico ed efficace per i professionisti, che vada a rispettare i dettami citati in precedenza. Applicando la strategia Branding System, seguita operativamente dal Professional System, sarà possibile costruire una solida presenza online. Per informazioni o curiosità sui nostri servizi, non esitare a contattarci: siamo qui per te.